“Se perdo le primarie torno a fare il sindaco di Firenze, non fondo nuovi movimenti e partiti, e anzi darò una mano al Pd e al segretario Bersani a vincere le elezioni”.
Promessa ripetuta centinaia di volte da Matteo Renzi durante le primarie e su cui molti ne dubitavano la realizzazione. Poi, l’enfant terrible, ha perso il ballottaggio, si è scrollato di dosso le fastidiose lusinghe di Berlusconi ed è rimasto impassibile all’avvento montiano. Se c’è una cosa di cui dare atto al sindaco di Firenze è infatti non solo quella di essere restato dentro al Pd, ma anche quella di aver assicurato, dalla sera stessa della sconfitta, il suo sostegno pieno a Bersani.
Ieri si è svolto il primo faccia a faccia tra i 2, un pranzo in un ristorante romano, che è servito a Bersani per reclutare il sindaco in vista della campagna elettorale che sta assumendo in questi giorni toni accesi e vivaci. Renzi ci sarà e avrà un ruolo attivo, il che significa presenze tv e iniziative sul territorio, in particolare in quelle zone in cui il PD dovrà necessariamente allargare il proprio consenso.
Un pranzo quindi che fa bene a tutti, al Segretario che, dopo avere organizzato le parlamentarie, sta costruendo una squadra degna e valida per affrontare al meglio la sfida del 24-25 febbraio, e a Renzi che si dimostra un politico serio e coerente. Un pranzo che, in definitiva, fa bene al PD.
Luca Spagni – Direttivo PD Quattro Castella